Questo sito web utilizza i cookie
  Utilizziamo i cookie per offrti i nostri servizi. Continuando la navigazione acconseti l'utilizzo dei cookie.
Maggiori Informazioni
OK
Informativa estesa ai sensi del provv. n.229/2014 Garante Privacy e ss. mm. ii, in G.U. 3 giugno 2014.
Il Garante della Privacy ha recepito una direttiva europea che impone agli amministratori delle pagine web di mostrare ai visitatori un banner che li informa di quale sia lo politica dei cookie del sito che stanno consultando e di subordinare la sua accettazione al proseguimento della navigazione.
I cookie sono dei file di testo che i vari blog, siti web, forum inviano al browser dell'utente per poi essere ritrasmessi agli stessi siti alla visita successiva. Questi consentono all'amministratore del sito di poter effettuare statistiche sulle visite le quali potranno essere utilizzate per migliore il servizio offerto fornendo contenuti correlati alle preferenze dell'utente.
I cookie si dvidono in varie categorie
Questo sito utilizza solo Cookie tecnici di navigazione pertando tale testo è da considerarsi puramente informativo
Blocca i cookie
È possibile disabilitare i cookie dalle impostazioni del browser
Preso Visione
Il Paese
Curinga

SantElia Vecchio Sulle colline che dominano la Piana, in mezzo a a uliveti e vigneti, sorge Curinga, il capoluogo del Comune. Vi si arriva dopo aver percorso circa 5 km, prima di addentrarsi nel paese è consigliabile però raggiungere direttamente il monastero di Sant'Elia Vecchio, situato in posizione panoramica sulla strada che porta verso le frazioni di montagna del Comune. Del complesso, edificato da monaci basiliani, poi ampliato dai carmelitani, restano un imponente vano absidale (X sec. ?), la piccola Cappella di S.Elia (XI sec.?) e tracce consistenti dei diversi ambienti del piano terreno del monastero (XVII sec.).Chiesa Immacolata Il centro storico di Curinga è caratterizzato da un intrico di case contadine, abitazioni artigianali e modeste residenze borghesi sono intorno alle chiese e ai pochi palazzi signorili. Vale la pena percorrello a piedi, partendo dalla parte più alta, il rione Calvario, si potranno ammirare la particolare struttura di alcune costruzioni e la sapiente lavorazione di tanti balconi in ferro, ma soprattutto gli straordinari scorci panoramici che si aprono ora sulle verdi colline circostanti ora sulla Piana e sul Tirreno. Un'agevole Palazzo Bevilacquapasseggiata porterà a Palazzo Bevilacqua, in avanzata fase di ristrutturazione, e da qui, superati il maestoso Palatium Principis e la Pietrapiana, alla Chiesa dell'Immacolata. Edificata sui ruderi dell'antica chiesa di S.Nicola dopo il terremoto del 1783, la chiesa è decorata al suo interno da stucchi realizzati nella seconda metà dell'800 e conserva una preziosa statua della Vergine in legno policromo (XVII-XVIII sec.) e un quadro della metà del 700 raffigurante S.Francesco di Paola. Del 1994 sono le porte bronzee realizzate dallo scultore Alessandro Romano. A Circa 500 metri, c'è la Chiesa Matrice. Dedicato a Sant'Andrea Apostolo, l'edificio è stato ricostruito dopo il terremoto del 1783 ed ha subito pesanti rimaneggiamenti nella prima metà del 900. All'interno si trovano sculture lignee e dipinti dei secoli XVII e XVIII.

Non si può lasciare il paese senza una sosta al complesso monastico di Sant'Elia, collocato su uno sperone che si Santuario Maria SS Del Carmeloaffaccia sulla strada per Acconia, l'antica via maris.

La Struttura comprende tre diversi settori:

  • il cimitero sotterraneo, sostanzialmente integro
  • il convento, di cui resta soltanto un'ala
  • il Santuario della Madonna del Carmine

Edificata nella seconda metà del 600, la chiesa subi gravi danni col terremoto del 1783 e venne ripristinata tra la fine del 700 e gli inizi dell'800. Al suo interno si conservano una quadro di S. Simone Stock (XVII-XVIII sec.) e un organo pure del Sei-Settecento. Molto pregevole è la porta in bronzo (1981) dello scultore Giuseppe Farina.

Il viaggio è finito. Forse qualcuno potrebbe sentire un pò di stanchezza: un motivo in più per fermarsi sullo spazio che si apre davanti a questa chiesa, perchè le fatiche sono spesso ampiamente ricompensate dalla vista del sole al tramonto che inonda le montagne e le vallate e inonda con i suoi rosseggianti dardi la vasta distesa di mare mentre lo Stronboli proietta la sua ombra sull'orizzonte infuocato. (H.de Rilliet, 1852);


Curinga Tramonto

Testo tratto da: L'acqua di Gangà(Qualecultura, Vibo Valentia, 1990); Geografie Verticali(Qualecultura, Vibo Valentia, 2001).

100 Km Dei Due Mari